La Catechesi e il catechista

A) Un cammino con tanti si

Il modo con cui si diventa Catechisti è vario.

C’è chi lo è diventato per seguire di più un figlio;chi si è offerto per un servizio, chi è stato “catturato” dal parroco per le necessità della parrocchia… ma dentro questi fatti si svolge una storia più grande che ti invito a scoprire. è la storia del sì.

Anzitutto nella tua vita c’è il sì di Dio che ti ha cercato, ti ha raggiunto con il suo amore; quel sì che puoi aver scoperto nelle persone che ti hanno fatto crescere, nella testimonianza di alcuni cristiani, e infine che hai udito nella Parola, gustato nei sacramenti che ti hanno reso somigliante a Cristo.

È da questi doni che nasce la tua “competenza”, perché il Catechista, come ogni buon narratore, racconta e parla di Colui che lo ha salvato.

Ecco perché la Bibbia, grande racconto degli interventi di Dio è il libro più letto e studiato dal Catechista.

Poi c’è anche il tuo sì a Dio: è la fede che un giorno ti ha portato a dire “O Dio, tu sei il mio Dio” (Sal 62).

Ripensa a quel momento che può essere cresciuto progressivamente o che forse è giunto all’improvviso… è il tuo legame personale con il Signore.

Infine c’è anche il sì della Chiesa a te:essa riconosce in te l’azione di Dio e ti affida un gruppo di persone per le quali sarai compagno di strada, con le quali dovrai condividere le domande e la ricerca del senso della vita fino all’incontro e all’adesione a Cristo.

Per realizzare questa scelta occorre uno sforzo comune di annuncio e di testimonianza. Occorrono persone disposte a spendere la loro vita per il Vangelo. La Chiesa ha bisogno di Catechisti.

“Annunciate il Vangelo a ogni creatura”. ( Mc 16,15 )

“Crediamo, per questo parliamo”. ( 2 Cor 4,13 )

B) Finalità della catechesi

“La catechesi è sempre ordinata a disporre e a guidare i credenti ad accogliere l’azione dello Spirito Santo per ravvivare e sviluppare la fede, per renderla esplicita ed operosa in una vita coerentemente cristiana”

“Con la catechesi, la Chiesa si rivolge a chi è già sul cammino della fede e gli presenta la parola di Dio in adeguata pienezza, con tutta longanimità e dottrina, perché, mentre si apre alla grazia divina maturi in lui la sapienza di Cristo.

Educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come lui, a giudicare la vita come lui, a scegliere e ad amare come lui, a sperare come insegna lui, a vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo.

In una parola, nutrire e guidare una mentalità di fede:questa è la missione fondamentale di chi fa catechesi a nome della Chiesa.

In modo vario, ma sempre organico, tale missione riguarda unitariamente tutta la vita del cristiano: la conoscenza sempre più profonda e personale della sua fede, la sua appartenenza a Cristo nella Chiesa; la sua apertura agli altri, il suo comportamento nella vita” .

L’iniziaziazione cristiana

“Per iniziazione cristiana si può intendere il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani.

Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere come figlio di Dio, ed è assimilato, con il battesimo, la confermazione e l’eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella chiesa” .

“L’iniziazione cristiana è un cammino che introduce nelle dimensioni fondamentali della vita cristiana.

aiutando a farle proprie:

l’adesione personale al Dio vero e al suo piano salvifico in Cristo;

la scoperta dei misteri principali della fede e la consapevolezza delle verità fondamentali del messaggio cristiano;

l’acquisizione di una mentalità cristiana e di un comportamento evangelico;

l’educazione alla preghiera;

l’iniziazione e il senso di appartenenza alla Chiesa;

la partecipazione sacramentale e liturgica.

la formazione alla vita apostolica e missionaria;

l’introduzione alla vita caritativa e all’impegno sociale” .

“Alla fede adulta si giunge attraverso un cammino che si domanda in tre tappe fondamentali:

la consapevole decisione per Gesù Signore, l’appartenenza responsabile alla Chiesa, la capacità di afferrare la rilevanza della fede per i problemi dell’uomo e della società.

La fede adulta non si rivolge all’uomo in modo qualsiasi ma attraverso la sua domanda di senso, la sua ricerca di verità e di giustizia, il suo impegno di valorizzazione” .

“L’arco dei contenuti, che i Catechisti vengono guidati ad accostare correttamente e ad assimilare non deve far dimenticare che l’aspetto forse più impegnativo e tipico del loro servizio è l’atto Catechistico stesso, ossia la capacità di fondere insieme i diversi elementi (contenuti, condizioni dei destinatari, contesto ecclesiale, strumenti didattici, linguaggio, interazione), nell’atto comunicativo, in vista di favorire il cammino di fede dei propri fratelli” .

Quali scelte fare oggi?

La scelta dei poveri, cioè di coloro che sono più bisognosi di annuncio e che meno facilmente sanno rivolgersi alla Chiesa.

Già nel Rinnovamento della catechesi è suggerita questa scelta:

” Con premura speciale i Catechisti devono prendere cura di coloro che hanno maggiore bisogno, perché più poveri, più deboli, meno dotati” .

Compiere delle scelte significa dare delle precedenze, mettere alcuni prima di altri.

Spetta a tutti i responsabili della comunità operare queste scelte, tenendo conto delle necessità più urgenti, delle difficoltà e delle possibilità concrete.

Occorre chiederci: chi abbiamo dimenticato?

Siamo orientati a rivolgerci, oltreché ai bambini, anche ai giovani e agli adulti?